C’è un gioco, in lingua francese, che si può fare tra le parole connaître, “conoscere” e naître avec, “nascere con”: conoscere è, in certo senso, “venire alla luce”, nascere alla realtà dalle sue stesse profondità, intessuto e formato nelle sue stesse "viscere".
Già Socrate, nel V secolo a. C., con la sua maieutica, paragonava il processo del sapere all’arte ostetricia, come esperienza di nascita, di scoperta, là dove, per i Greci, la verità raggiunta, aletheia, era intesa quale disvelamento dell’Essere, uscita dal suo nascondimento e venuta in presenza.
La conoscenza è, metaforicamente parlando, un “viaggio” incontro alla realtà, con lo stupore di chi viene alla luce, di chi nasce in essa. E’ esperienza corporea, sensoriale, di “intelligenza senziente”, empiria e logos, che sollecita la mente e la spinge incontro all’Essere. Un percorso interagente, dinamico e in divenire, che ci consente di cum-prenderci, di conoscerci nel nostro stesso abbracciare la realtà, strutturandola di significati, credenze e narrazioni.
Il nostro sapere si muove nell’unitarietà di queste dimensioni, dai sensi alla psiche, alla mente: in questa prospettiva possiamo comprendere le parole di Albert Camus (1913-1960), scrittore e pensatore francese: “Tutta la terra è disegnata in modo che il viso si sollevi e lo sguardo domandi”. Tutto, di noi, è impegnato in questo processo.
Rimangono attuali le tre domande del filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804): Cosa posso sapere? Cosa devo fare? Cosa mi è permesso di sperare? perché riflettono quell’esigenza di “sollevare lo sguardo” sull’Essere, per conoscere il mondo e la realtà, dentro i limiti e le possibilità della nostra mente, i quali, lungi dall’indicare un fatto negativo, lasciano echeggiare e intuire tutta la ricchezza dell’Essere che non si esaurisce nella nostra conoscenza.
Occorre promuovere un sapere umano, un sapere che, in coerenza all’unitarietà fin qui descritta, si faccia terreno fertile di incontro e dialogo tra aspetti, discipline e settori differenti della realtà; urgenza più che attuale nel tempo che vede affermarsi l'Intelligenza Artificiale: quali nuovi rapporti con la creatività umana? Come ridisegnare positivamente il legame Uomo-Macchina, sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale? Dialogo articolato e complesso di tante parti, nell’incontro, ascolto e rispetto di ciascuna di esse, come auspicato dal modello ecosistemico Essere–Natura promosso dalla Cominium Benessere.